Il volto della coscienza
Il romanzo “Il volto della coscienza” è la seconda opera dello scrittore Carmelo Vaccaro, un racconto scritto prima con il cuore e trasportato poi sul foglio con lo scopo di suscitare nel lettore emozioni forti. Scritto forse davanti ad un moderno PC, é però un lavoro antico, quasi artigianale, che nasce dal desiderio dell'autore di voler condividere con gli altri momenti del proprio vissuto.
Il racconto è la storia della vita, ed anche oltre, di Mastro Francesco (Ciccio) Crozza. Lo svolgersi di un cammino segnato da eventi e decisioni spesso indecifrabili, che costringono il povero calzolaio a rivedere, condividendoli con il lettore, spazi temporali lontani ma mai dimenticati.
Un significativo aspetto che esce dal romanzo è l'amore per la propria Terra : la Sicilia, un pezzo d'Italia a sé con tutti i suoi pregi e le sue contraddizioni. Da sempre palcoscenico del bello e del bene, ma anche immagine del male: la Mafia.
L'orgoglio delle persone perbene, che non conosce compromessi o mediazioni con la realtà cruda della Sicilia del Dopoguerra, ma non solo di quella, li costringe a lasciare le radici, i luoghi dell'infanzia sempre importanti per un uomo.
Si emigra verso il Nord. Si raggiungono città lontane all'estero. Ambienti nuovi, spesso ostili e diffidenti verso l'emigrante. Si lotta per far valere i propri diritti. A volte si è costretti ad abbassare il capo, a sottomettersi alla volontà di un altro, ad accettare il sopruso, per vivere… per continuare a vivere con dignità.
L'onore è l'Onore, con la O maiuscola, e il nostro Mastro Ciccio lo sa bene!
Sempre a testa alta di fronte alla vita, per non vergognarsi mai. In certe occasioni si dimostra cattivo verso il prossimo, ma è la sua risposta ad una vita dura e difficile. La convinzione però è quella di essere nel giusto, a costo di soffrire prima con il nostro “Io” e poi nei rapporti con gli “altri”.
Ci sono valori che non si possono barattare, valori che nascono con noi, che si arricchiscono col passare degli anni e si rafforzano. L'onore è uno di questi. L'identità culturale da dove proveniamo e le origini che non si possono e non si devono cancellare, che anzi indirizzano il nostro cammino nella vita e modificano il nostro destino.
Il finale del romanzo è il riscatto di tanti personaggi che hanno accompagnato e segnato il cammino terreno di Mastro Crozza: la mamma Rosetta Scarici mai conosciuta, i genitori putativi Maria e Michele, il vero amore Margherita, Don Salvatore Scarici, la Gnura Bunedda e tutti gli altri, come mastro Nicola, l'amico Giovanni o il signor Perini, che non sono stati citati, ma che sono presenti tra le righe.
Quando di noi rimarrà solo un ricordo nel mondo, in un'altra vita ci sarà posto ancora per le emozioni, i sentimenti, le sane passioni: l'Amore.